Cosa dice il divulgatore scientifico Vincenzo Schettini sull’uso del cellulare vicino al letto e le onde elettromagnetiche.
Molti si chiedono se sia davvero sicuro tenere il cellulare vicino al letto mentre si dorme. Il timore principale riguarda le onde elettromagnetiche emesse dagli smartphone e i possibili effetti sulla salute a lungo termine. Come riportato da dailybest.it, a fare chiarezza su questo tema è il noto divulgatore scientifico Vincenzo Schettini, professore di fisica e volto popolare sui social, che con il suo stile diretto e accessibile aiuta a comprendere meglio la questione.
Schettini, in uno dei suoi recenti interventi divulgativi, ha spiegato che le onde emesse dai telefoni cellulari appartengono alla categoria delle onde non ionizzanti, cioè prive dell’energia necessaria per modificare la materia a livello molecolare o provocare mutazioni del DNA. Secondo quanto affermato dal professore, la scienza ha ormai chiarito che le radiazioni non ionizzanti non sono paragonabili, per intensità e pericolosità, a quelle ionizzanti come i raggi X. Di conseguenza, tenere lo smartphone acceso sul comodino non comporta rischi elevati per la salute. Tuttavia, la distanza resta un fattore chiave: più si allontana il dispositivo dal corpo, minore sarà l’intensità dell’esposizione.

Le onde elettromagnetiche non ionizzanti e il parere della scienza
Schettini ha ribadito che le onde elettromagnetiche emesse dai cellulari, come le microonde, non sono in grado di causare danni diretti alle cellule umane. A conferma di questo, ha citato le informazioni disponibili sul sito della Fondazione AIRC, che afferma come non esistano al momento evidenze scientifiche che colleghino l’uso dei telefoni cellulari all’insorgenza di tumori cerebrali. Le attuali ricerche, pur continuando a monitorare i possibili effetti nel lungo periodo, non hanno identificato correlazioni concrete tra l’esposizione quotidiana agli smartphone e patologie oncologiche.
Per questo motivo, spiega Schettini, non è necessario allarmarsi, ma può essere utile seguire alcune buone pratiche. Tenere il cellulare sul comodino è una scelta migliore rispetto a tenerlo sotto il cuscino, poiché già pochi centimetri di distanza riducono l’impatto delle onde. Inoltre, evitare il contatto diretto con la testa durante la notte consente anche di non alterare il ritmo del sonno a causa della luce blu emessa dallo schermo, che può interferire con la produzione di melatonina.
Le raccomandazioni di Schettini per un uso consapevole del cellulare
Nonostante non ci siano prove scientifiche che associno l’uso del cellulare vicino al letto a gravi rischi per la salute, Vincenzo Schettini consiglia comunque un approccio di prudenza consapevole. Dormire con il telefono a pochi centimetri dalla testa non è una pratica ottimale, anche solo per motivi di igiene del sonno. La soluzione ideale, secondo il professore, è quella di posizionare il dispositivo a una distanza di almeno 40-50 cm, preferibilmente con la modalità aereo attivata, così da limitare ulteriormente l’esposizione alle onde radio.
Schettini sottolinea che la scienza non va temuta, ma capita. Comprendere le proprietà delle onde elettromagnetiche ci permette di fare scelte più informate, senza cadere nel panico o nelle false credenze. Un utilizzo consapevole dello smartphone anche di notte è possibile, e grazie alla divulgazione scientifica, diventa alla portata di tutti.